La prima cosa che tutti fanno prima di abbandonare un cane, è privarlo di quell’unico oggetto che è simbolo di appartenenza: il collare. Una semplice striscetta di cuoio alla quale, forse, era attaccata una targhetta con un nome. Quasi che far sapere al mondo di aver abbandonato Dick o Bubi o Stella, possa ricondurre alla canaglia che l’ha fatto. Togliere il suo collare ad un cane, è un modo di privarlo della sua identità, del senso di appartenenza. E solo a voler essere generosi vi si può vedere l’estremo tentativo di far identificare il cane come abbandonato alla prima occhiata. Come dire "Prendetevelo pure: non ha padrone". Per questo quando Jolly è arrivato in canile, nessuno se l’è sentita di toglierli la dignità del suo collare. Perché Jolly non è il solito trovatello. L’abbandono c’è stato, ma non per volontà dell’uomo che l’aveva cresciuto ed amato per tanti anni. Già, anche i cani rimangono orfani e, quando non ci sono altri familiari che possano prendersi cura di loro, finiscono in canile, inevitabilmente. Nei suoi occhi scuri è rimasta a lungo come un’ombra, il corpo inquieto sembrava non trovar pace nella ricerca continua di quell’amato padrone sparito nel nulla. C’è voluto del tempo poi, pian piano, ha infine "elaborato" il lutto di quella perdita, ha superato il momento più tragico della sua vita e sembra ormai pronto ad affrontare una nuova avventura con un’altra famiglia che voglia amarlo. Jolly non è più giovanissimo ma, ugualmente, è un cane pieno di vita con tanta voglia di grandi passeggiate. Dalla sua vita precedente, gli è derivata una fiducia incondizionata nel genere umano, che lo rende affettuoso ed espansivo con chiunque. Portarselo a casa sarebbe una cosa bellissima non solo per il cane, ma anche per chi deciderà di dividere con lui la propria vita. Jolly è stato adottato a settembre 2010! |