Regina se n'è andata. La nostra bella, candida, dolce Regina è morta in canile pochi giorni fa. Ed è successo quello che ogni volontario teme di più: il coinvolgimento emotivo. Cento cani. Cento meravigliosi cani che ti accolgono festosi, che ti sono grati per quella carezza che gli fa socchiudere gli occhi, per il regalo di una passeggiata. Cento storie diverse eppure tragicamente simili. Impossibile che qualcuna non coinvolga più di un'altra. Che tra tanti occhi dolci, tristi, fiduciosi non si finisca per preferirne un paio ad un altro. Regina, in canile, era amata da tutti: di quell'amore che si dà a chi ne ha più bisogno, a chi ha più sofferto. Il mio personale feeling con lei era nato durante una di quelle passeggiate con le quali, noi volontari, cerchiamo di mitigare la reclusione forzata in canile. Passando davanti al giardinetto di una casa dove giocavano dei bambini, lei, sempre docile e ubbidiente, non aveva voluto proseguire ed era rimasta a fissare la scena con il muso tra le sbarre del cancello. Nostalgia per qualche bambino della sua vita o desiderio inappagato di una famiglia che l'accogliesse? Furono attimi di struggimento il cui ricordo ancora inumidisce gli occhi. "Scrivi qualcosa su Regina" Mi aveva detto Mirjam. In un primo momento ho detto di no, forse per pudore, per non rendere pubblici sentimenti così privati. Poi ci ho ripensato. Regina aveva vissuto tutta la sua vita nell'incuria e nell'indifferenza. Nè era bastato a ripagarla quest'anno in canile dove ci si è presi cura di lei con tutto l'amore e la sollecitudine possibili. Sì, Regina merita di essere ricordata. E' bene che si sappia che lei, e con lei tutti i nostri cani abbandonati, rifiutati, che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in uomini indegni di questo nome, avranno, in noi, chi li ama, protegge e li porterà sempre nel suo cuore. E. |