Adottare un cane dal canile:
una scelta ponderata per un gesto di alto valore sociale
Dott.ssa Elena Severi
Un cane adulto adottato dal canile ha sempre subito un trauma più o meno importante. Anche l’abbandono del canile per entrare in una famiglia per il cane è un notevole sconvolgimento, in quanto si tratta di abbandonare una serie di abitudini per acquisirne altre nel nuovo ambiente.
Esiste quindi un periodo di adattamento fisiologico, che richiede alcune settimane, durante il quale è abbastanza facile che possano manifestarsi dei comportamenti indesiderati. Alcuni problemi, come quelli da separazione, di solito insorgono immediatamente dopo l’adozione.
Si manifestano per l’impossibilità del cane di restare solo, di conseguenza esso può reagire abbaiando eccessivamente, distruggendo oggetti, cercando vie di fuga. Altri problemi, per esempio i conflitti gerarchici, si sviluppano più tardi, dopo alcune settimane dall’adozione e possono essere costituiti da reazioni aggressive verso persone o animali o, più semplicemente, dalla tendenza del cane a non ubbidire al proprietario o ad abbaiare eccessivamente.
Un altro problema frequente nel primo periodo dell’adozione sono le fughe. La tendenza a scappare può essere il motivo per cui il cane si è ritrovato poi in canile oppure può essere un comportamento che il cane ha acquisito dopo l’adozione perché non riesce ad adattarsi al nuovo ambiente.
E’ noto che talvolta cani scappati ai proprietari adottivi siano ritornati spontaneamente al canile, probabilmente perché quell’ambiente, nel quale avevano forse trascorso molte settimane o mesi, era diventato per loro più prevedibile e pertanto più rassicurante del nuovo Chi adotta un cane deve subito fornirgli poche, ma chiare regole sociali che aiutino l’animale ad avere la sensazione che nel nuovo ambiente gli eventi siano prevedibili e gestiti sempre dal proprietario.
Il cane, infatti, è una specie gregaria ed abitudinaria, quindi una routine quotidiana costante e ben gestita dalla famiglia aiuta il soggetto a superare senza sforzo lo stress da adattamento.
I nuovi proprietari non devono scoraggiarsi di fronte a questo periodo di abituazione, perché è del tutto normale, anche se può essere affrontato con reazioni più o meno intense da parte del cane, a seconda del suo carattere e della sua personalità Qualora ci siano problemi comportamentali gravi quali fobie o reazioni aggressive, l’adozione deve essere ben ponderata a priori dalla famiglia, poiché i cani con tali disturbi sono impegnativi e richiedono spesso il supporto di uno specialista in patologia comportamentale.
Il consiglio più importante per chi vuole adottare un cane dal canile è di non sceglierlo istintivamente sulla base dell’aspetto, ma di valutare le esigenze reali della famiglia e farsi indicare dagli operatori del canile i soggetti che meglio rispondono ai requisiti richiesti. Per fare un esempio, è inutile convincersi di poter convivere serenamente con un cane fobico, che non tollera né il contatto né la vista di persone, automobili, oggetti vari, se si abita in centro città, perché questo soggetto non riuscirà mai ad adattarsi completamente; un animale con tali difficoltà potrà invece vivere in modo equilibrato e sereno in una casa di periferia o di campagna.
Allo spesso modo, non è possibile creare un buon rapporto con cani dal temperamento eccitabile, tendenzialmente iperattivi, se si sta fuori casa tutto il giorno e si rientra solo di sera. Questo stile di vita non si adatta a soggetti di questo genere che hanno una richiesta molto alta di attivazione fisica e mentale quotidiane.
D’altra parte occorre sfatare alcuni falsi miti relativamente ai cani del canile: che da adulti non possano affezionarsi, che le razze da caccia (di cui i canili sono pieni) non possano adattarsi ad una vita di famiglia, che i cani anziani siano più contenti di restare in canile dove hanno vissuto per tanto tempo.
Per il benessere del cane la relazione che si instaura con un nucleo sociale stabile, cioè una famiglia adottiva, è sempre migliore del tipo di relazione che può crearsi con gli altri cani e con gli operatori all’interno del canile, per quanto questa sia ben gestito.
Per quanto riguarda i cani da caccia, molti di loro si adattano perfettamente alla vita famigliare, non avendo esigenze diverse da molti altri cani che vivono nelle nostre famiglie. Basti pensare al cane labrador, così diffuso e famoso in questo periodo, che è considerato da tutti da compagnia, mentre è un perfetto cane da caccia né più né meno che un setter o un pointer, molto utilizzato nei paesi anglosassoni. Nessuno si fa scrupoli ad adottare un labrador come cane da compagnia, mentre molti se ne fanno rispetto a segugi, setter, pointer.
Tali razze, al contrario, sono tra le più docili ed ubbidienti (proprio per il tipo di selezione genetica a cui sono sottoposti per la caccia), pertanto costituiscono il rifornimento ideale di soggetti adatti alla vita di famiglia, anche perché non mostrano praticamente mai tendenze aggressive.
In conclusione, l’adozione di un cane dal canile può essere una valida alternativa ad altre forme di adozione e costituisce una scelta di grande utilità sociale, che attesta una particolare sensibilità nei confronti del benessere animale.
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