Comunicato stampa ENPA: CACCIA. LA PROVINCIA DI AREZZO DICHIARA GUERRA AI CAPRIOLI
Scritto da mirjam il Marzo 04 2010 22:30:04
*CACCIA. LA PROVINCIA DI AREZZO DICHIARA GUERRA AI CAPRIOLI, ANCHE
FEMMINE GRAVIDE. L'ENPA: L'ENNESIMO MASSACRO INUTILE, E' NECESSARIO
VIETARE I RIPOPOLAMENTI A FINI VENATORI*


La provincia di Arezzo, con le solite e pretestuose motivazioni, ha
autorizzato nei giorni 6-7 marzo, "abbattimenti selettivi" questa volta
a danno di caprioli, colpevoli di arrecare presunti danni
all'Agricoltura. Una soluzione, quella dell'uccisione, che ormai è
sempre più spesso un pretesto per allungare la possibilità di sparo, e
che non ha nulla a che vedere con la gestione faunistica.

"La legge nazionale 157/92 spiega come gli abbattimenti selettivi, e la
questione dei danni all'agricoltura, non ha nulla a che vedere con il
mondo venatorio, mentre invece sembra che l'intervento dei cacciatori è
legittimo e necessario per il controllo delle specie. Invece, è proprio
grazie al mondo della caccia, e alla totale ed errata gestione da parte
delle istituzioni, che esistono questi problemi" commenta Marco
Innocenti Degli, dell'Enpa Toscana. "E' paradossale rivolgersi proprio a
coloro che sono stati artefici dei presunti danni con la pratica dei
ripopolamenti a fini venatori, per la risoluzione di una questione così
delicata, che vede numerosi attori in gioco. Certo è che un primo passo
importante sarebbe proprio vietare l'acquisto e l'immissione in tutto il
territorio regionale -- e anche nazionale -- di ungulati: come mai non
si parla mai di questo?"

Per la Protezione Animali è necessario anche conoscere le metodologie
ecologiche utilizzate per il contenimento della specie, che sono
obbligatorie per legge e che devono essere verificate dall'ISPRA: queste
sono infatti preventive a qualsiasi piano di abbattimento: "Chiederemo
il risultato dell'applicazione e della verifica di inefficacia dei
metodi incruenti, ma nel frattempo esortiamo la provincia a fermare
questa crudele e inutile pratica dell'abbattimento, in cui potranno
essere uccise anche femmine gravide, e che in oltre dieci anni di
applicazioni non hanno mai risolto nulla. E' necessario investire nella
ricerca, a partire dalla conduzione dei censimenti da istituti super
partes, fino all'accertamento del danno e allo studio di nuove tecniche
non cruente ed efficaci".


Marco Innocenti Degli